La violenza sessuale

Studiando sul set – La violenza sessuale –

 

Attori: Giudice, Avvocato dell’accusa, Avvocato della difesa, Psicologa, Gaspa Giacomo: imputato, Terry Debora: la vittima.

 

Giudice: la prossima causa sarà basata su una storia di violenza sessuale.
Giudice: l’udienza è aperta. La parola all’avvocato dell’accusa.
Accusa: La notte del 31 ottobre 2002 la mia cliente è stata violentata dal sig Gaspa Giacomo dopo la festa a cui hanno presenziato i due. Verso le ore 23 con la scusa di riaccompagnarlo a casa l’imputato si è intrufolato nel suo appartamento e ha abusato di lei, però per farvi comprendere meglio la situazione invito la mia cliente a rispondere a dei semplici quesiti.

(la vittima dopo i rituali del giuramento viene accompagnata al banco degli imputati)

Accusa: Sig. Terry Debora conferma l’esposizione dei fatti appena narrati?
Vittima : purtroppo sì, è successo così, io lo credevo pazzamente innamorato di me invece l’unico cosa che voleva era il sesso.
Il Giudice battendo il martello sul tavolo dice: signorina cerchi di contenere il suo dolore!
Accusa: ma che sensazione ha provato dopo lo stupro?
Vittima: ho subito un grave trauma mentale, provavo ripudio del mio corpo e orrore di ciò che mi era successo scusate ma è una cosa indescrivibile!!!
Accusa : Vostro Onore non vede la sofferenza della mia cliente?
Difesa: obiezione Vostro Onore questa è una domanda irrilevante e soggettiva.
Giudice: obiezione accolta. Vuole porre anche lei dei quesiti alla Sig. Terry Debora?
Difesa: no, se è possibile vorrei riservarmi il “piacere” di interrogarla in un momento seguente, ora ritengo opportuno sentire la versione del mio cliente, il sig Gaspa Giacomo.
Giudice: richiesta accolta! Sig. Gaspa la prego di accomodarsi sul banco degli imputati (l’imputato si alza e si dirige al banco)
Difesa: Bene, il mio cliente invece afferma di essere stato provocato indiscutibilmente dal comportamento della signorina perché come potete ben notare dai suoi abiti succinti e provocanti non lasciano la benché minima immaginazione.
Accusa: obiezione Vostro Onore, anche questa affermazione è molto irrilevante e soggettiva.
Giudice: obiezione respinta perché è vera!!! Signorina Terry la prossima volta si vesta!!!
Difesa: grazie sig Giudice!
Difesa (rivolgendosi all’imputato): veniamo al dunque Sig. Gaspa, durante l’accaduto non ha notato degli atteggiamenti maliziosi e provocanti nel comportamento della sua ex amica?
Imputato: sì sono stato molestato psicologicamente dal suo modo di fare.
Difesa: sia più preciso, in cosa corrispondeva il suo atteggiamento?
Imputato: Ma sig. Giudice di fronte a tutto quel ben di Dio!!! Come avrei potuto rifiutare il suo invito nel suo appartamento?
Difesa: perché è stato lei ad invitarlo?
Imputato : in quegli istanti ho perso completamente la testa, il mio corpo non ragionava più, non vedevo che lei, lei nel suo fantastico corpo, proprio lei che mi faceva sentire sua preda…
Giudice: sì ho inteso, si accomodi.
Accusa: Vostro Onore per confutare la tesi chiedo di poter far testimoniare la psicologa che ha in cura la mia cliente. (che nel frattempo si appresta alla deposizione) Dottoressa come potrebbe descrivere lo stato clinico della sua paziente?
Psicologa: all’inizio della terapia la mia assistita si sentiva in preda al panico e alla confusione e provava ripudio per il suo corpo, orrore per quello che le era successo.
Accusa: E dalle persone come è stata giudicata?
Psicologa: da ciò che ella mi ha detto, la gente la giudicava come una prostituta che provocava volontariamente gli uomini.
Difesa: allora dicendo questo dà ragione al mio cliente!
Accusa: obiezione Vostro Onore le insinuazioni appena formulate non hanno alcun fondamento sulla causa.
Giudice: obiezione accolta!
Accusa: Dottoressa, la Signorina ha concluso la terapia?
Psicologa: le terapie richiedono molto tempo e pazienza, perché le vittime possono avere delle ricadute, disturbi alimentari, fobie, paura di rimanere da sole e soprattutto paura di vivere l’intimità con il proprio partner.
Accusa: ma allora…
Psicologa: quasi sempre chi ha vissuto un trauma cerca di mettere in atto delle strategie per difendersi dal proprio dolore con barriere mentali e fisiche ma molto spesso sono molto negative perché sono droghe e psicofarmaci.
Accusa: grazie della sua testimonianza.
Difesa: Vostro Onore il mio cliente è stato indotto a compiere l’atto sessuale, provocato dalla sig. Terry Debora.
Accusa: obiezione, penso che le persone agiscano per loro volontà e non per la volontà e comportamento altrui. Non è vero?
Psicologa: Ha perfettamente ragione! Non potete immaginare la sofferenza e l’ingratitudine in cui vive la poveretta tutto ciò è causato dalla insana società che ci circonda che mette in primo piano l’uomo e in subordine la donna che viene considerata solo come mezzo per provare piacere sessuale.
Giudice rivolgendosi ai due avvocati: Dunque quali sono le vostre richieste finali?
Difesa: chiedo che il mio cliente sia prosciolto da ogni accusa.
Accusa: chiedo di condannare questo uomo per il reato commesso e per salvaguardare l’integrità della donna.

(Il Giudice si ritira per deliberare)

Giudice: dalle informazioni a me pervenute ho stabilito che: in base all’articolo 23 in cui la violenza deve diventare punibile con una pena inferiore ai 15 anni in cella di isolamento, e in base all’articolo 2 che cita “al fine di punire i colpevoli non deve essere prevista una riduzione di pena per motivi mentali”, ho deciso che deve essere ritenuta violenza sessuale senza tener conto dell’abbigliamento femminile indossato dalla vittima durante l’atto e pertanto:

CONDANNO IL SIGNOR Gaspa Giacomo A LAVORARE PER 4 ANNI IN CENTRI DI RECUPERO PER DONNE VIOLENTATE IN MODO TALE DA VEDERE IL DOLORE PROVOCATO E A VERSARE LA SOMMA CHE PARE ADEGUATA DI € 20.000 ALLA SIGNORINA TERRY.

L’udienza è chiusa.